Le sanzioni hanno avuto un impatto complessivamente contenuto sulle aziende italo-tedesche: nella grande maggioranza dei casi, l’impatto sul fatturato è stato nullo o sotto al 5%. Inoltre, molte aziende hanno deciso di interrompere i rapporti con la Russia anche su beni e servizi non riguardati dalle sanzioni. Gli aumenti ai prezzi dell’energia si sono tenuti, generalmente, sotto il 10%. Le sanzioni, infine, hanno colpito soprattutto l’export (40% delle aziende), con effetti sensibilmente minori per l’import. Più di un’azienda su due aveva policy restrittive verso la Russia già dal 2014; pertanto, le sanzioni del 2022 hanno reso necessaria solo in pochissimi casi la ricerca di nuovi mercati.